Riserva del Pigelleto e villaggio minerario del Siele - 16 Giugno 2024

Questo facile anello, situato alle pendici del Monte Amiata, nel Grossetano, attraversa i boschi della Riserva Naturale del Pigelleto, terminando poco dopo le miniere del Siele, da cui si estraeva il cinabro. Oggi, queste miniere abbandonate rappresentano un bell'esempio di archeologia industriale del '900. La Riserva protegge un eterogeneo comprensorio boscato, ricco di specie vegetali, tra le quali spicca la presenza dell'abete bianco come specie spontanea. "Pigello" è infatti il nome locale dell'abete bianco, e Pigelleto è il toponimo con cui, a partire dal Settecento, nei documenti storici viene indicata quella che precedentemente era la Selva Aspretuli. L'abetaia subì poi un grave colpo durante la Prima guerra mondiale, quando numerosi tagli ne diminuirono l'estensione originaria, riducendola a una decina di ettari negli anni '30. La storia del bosco del Pigelleto, come di tutto il territorio amiatino, è stata fortemente segnata, almeno negli ultimi due secoli, dalla presenza dei giacimenti di cinabro. Questo importante minerale, fonte primaria per l'estrazione del mercurio metallico, fece del comprensorio del Monte Amiata uno dei protagonisti del mercato mondiale del mercurio, secondo solo ai ricchissimi giacimenti di Almadén in Spagna. Durante l'escursione avremo l'occasione di visitare il VILLAGGIO MINERARIO DEL SIELE, con i palazzi, i manufatti e gli impianti industriali funzionali all'estrazione, lavorazione e distillazione del cinabro. Potremo inoltre vedere le abitazioni dei tecnici e dei dirigenti, una piccola scuola primaria, la cappella, lo spaccio, un’infermeria, le docce e altri edifici utili all'attività mineraria e alla vita delle famiglie dei tecnici che vi hanno abitato.